La tragica storia di Christopher McCandless, alias Alexander Supertramp
Christopher McCandless, noto anche come Alexander Supertramp, era un giovane escursionista e avventuriero americano che morì nel 1992 mentre tentava di percorrere da solo lo Stampede Trail in Alaska. La sua storia è stata raccontata nel libro di Jon Krakauer "Into the Wild", che divenne un bestseller e fu successivamente adattato in un film con lo stesso nome diretto da Sean Penn.
McCandless è nato nel 1968 a El Segundo, in California, ed è cresciuto in una famiglia benestante di Annandale, Virginia. Si è diplomato al liceo nel 1986 e ha frequentato la Emory University di Atlanta, in Georgia, dove ha studiato antropologia e sociologia. Tuttavia, divenne sempre più deluso dal materialismo e dal conformismo della società moderna e si sentì soffocato dalle aspettative dei suoi genitori che frequentassero la facoltà di giurisprudenza e seguissero le loro orme.
Nell'aprile 1992, McCandless intraprese un viaggio per esplorare la natura selvaggia e trovare il proprio percorso nella vita. Fece l'autostop fino all'Alaska e iniziò un'escursione in solitaria lungo lo Stampede Trail, ma morì di fame e di freddo solo due mesi dopo, all'età di 24 anni. Il suo corpo fu trovato da un cacciatore di alci nell'agosto 1992, e da allora la sua storia è diventata famosa. una fonte di fascino e ispirazione per molte persone in tutto il mondo.
Il viaggio e la morte di McCandless sono stati interpretati in molti modi, come un simbolo della ricerca di significato e libertà, dei pericoli dell'arroganza e dell'idealismo e della fragilità della vita umana nel mondo di fronte alla potenza della natura. La sua storia ha anche suscitato polemiche e dibattiti, con alcuni critici che lo accusano di essere sciocco e irresponsabile, mentre altri lo vedono come una figura eroica che ha rifiutato di conformarsi alle aspettative della società.